La scheda - studiare-
Il questionario onlinee -compilare- da Classroom
Approfondimenti:
Il film “The tiger’s coat”
http://raistoria.rai.it/articoli/italiani-–-tina-modotti-–-una-vita-in-scena/36274/default.aspx
6) Perché la fotografia della Modotti da strumento creativo diventa mezzo di denuncia sociale?
7) Cosa significa denuncia sociale?
8) In che modo Tina diventa una rivoluzionaria?
9) Dove espone in Europa le sue foto di denuncia?
10) Dove muore e chi è colui il quale le dedica una poesia che verrà incisa sulla sua lapide?
Il primo periodo di fotografia di Tina Modotti: la natura e le sue forme
Tina in Messico, inizia a documentare la la situazione di estrema povertà
Emigrante,
operaia, attrice, fotografa nel Messico degli anni venti,
antifascista, perseguitata ed esule politica.
Nata
a Udine il 17 agosto 1896 e deceduta a Città del Messico il 5
gennaio 1942.
Dopo
l'improvvisa scomparsa, il riconoscimento della personalità umana,
artistica e politica di Tina Modotti fu quasi immediato e per alcuni
anni la sua vita e la sua opera restarono vive in buona parte
dell'America latina. Poi cadde l'oblio, lungo di almeno trent'anni.
Inquietanti cause di questo silenzio/rifiuto si possono trovare nel
mondo reazionario, nel provincialismo, nel dilagante moralismo di
questo secolo, contrari alla valorizzazione di una donna libera e
inserita nel grande filone della cultura laica.
Assunta
Adelaide Luigia Modotti, detta Tina, nasce nel Borgo Pracchiuso a
Udine, da famiglia operaia aderente al socialismo della fine
Ottocento. Il padre Giuseppe lavora come meccanico e carpentiere.
Tina è emigrante all'età di soli due anni, quando la famiglia si
trasferisce nella vicina Austria per lavoro. Nel 1905 rientrano a
Udine. A dodici anni, per contribuire al sostentamento della
numerosa famiglia (sono in sei fratelli), lavora come operaia in una
filanda. Apprende elementi di fotografia frequentando lo studio dello
zio Pietro Modotti.
Il
padre decide di partire per gli Stati Uniti, presto raggiunto da
quasi tutta la famiglia. Tina arriva a San Francisco nel 1913, dove
lavora in una fabbrica tessile e fa la sarta, frequenta le mostre,
segue le manifestazioni teatrali e recita nelle filodrammatiche della
Little Italy.
Durante
una visita ad una Esposizione Internazionale conosce il poeta e
pittore Roubaix del'Abrie Richey, dagli amici chiamato Robo, con cui
si unisce nel 1917 e si trasferisce a Los Angeles. Entrambi amano
l'arte e la poesia, dipingono tessuti con la tecnica del batik; la
loro casa diventa un luogo d'incontro per artisti e intellettuali
liberal.
Tina
nel 1920 si trova a Hollywood:
interpreta The
Tiger's Coat
e in seguito, alcune parti secondarie in altri due film.
Si
tratta di una esperienza deludente, che decide di abbandonare per la
natura troppo commerciale di quanto il cinema propone. Per la sua
bellezza ed espressività viene ripresa in diverse occasioni dai
fotografi Jane Reece, Johan Hagemayer e, soprattutto da Edward Weston
con cui ben presto nascerà un legame sentimentale.
Il
9 febbraio 1922 Robo muore di vaiolo durante un viaggio in Messico.
Tina arriva in tempo per i funerali e scopre, in questa triste
occasione, un paese che a lungo l'affascinerà.
A
fine luglio 1923 Tina Modotti e Edward Weston arrivano in Messico, si
stabiliscono per due mesi. Uniti da un forte amore, vivono entro il
clima politico e culturale post-rivoluzionario, a contatto con i
grandi pittori muralisti David Alfaro Siqueiros, Diego Rivera e
Clemente Orozco, che appartengono al Sindacato artisti e sono i
fondatori un
giornale portavoce della nuova cultura.
A
contatto con la capacità e l'esperienza di Weston, Tina accelera
l'apprendimento della fotografia e in breve tempo conquista autonomia
espressiva; alla fine del 1924 un'esposizione delle loro opere viene
inaugurata alla presenza del Capo dello Stato.
Fra
il 1925 e il 1926, in tempi brevi e diversi, tornano a San
Francisco
dove Tina conosce la fotografa Dorothea Lange.
Rientrati
in Messico
intraprendono un viaggio di tre mesi nelle regioni centrali a
raccogliere immagini per il libro di Anita Brenner Idols
Behind Altars.
Il loro legame affettivo si deteriora e Weston torna definitivamente
in California; i contatti continueranno per alcuni anni in forma
epistolare.
Tina
vive con la fotografia ed esegue molti ritratti, si unisce al pittore
e militante Xavier Guerrero (che ben presto andrà a Mosca alla
scuola Lenin), aderisce al Partito Comunista e partecipa alle
manifestazioni in favore di Sacco e Vanzetti durante le quali conosce
Vittorio Vidali, rivoluzionario italiano.
Tina
trasforma il suo modo di fotografare, in pochi anni percorre
un'esperienza artistica folgorante: dopo le prime attenzioni per la
natura (rose, calli, canne di bambù, cactus, ...) sposta l'obiettivo
verso forme più dinamiche, quindi utilizza il mezzo fotografico come
strumento di indagine e denuncia sociale, e le sue opere, comunque
realizzate con equilibrio estetico, assumono di frequente valenza
ideologica: esaltazione dei simboli del lavoro, del popolo e del suo
riscatto (mani di operai, manifestazioni politiche e sindacali, falce
e martello,...). Sue fotografie vengono pubblicate nelle riviste
Forma, New Masses, Horizonte. In questo periodo entra in amicizia con
la pittrice Frida Kahlo.
Nel
settembre del 1928 diventa la compagna di Julio Antonio Mella,
giovane rivoluzionario cubano, con cui Tina vive un amore profondo e
al cui fianco intensifica il lavoro di fotografa impegnata e di
militante politica.
Nella
capitale sovietica allestisce la sua ultima esposizione, lavora come
traduttrice e lettrice della stampa estera, scrive opuscoli politici,
ottiene la cittadinanza e diventa membro del partito; abbandona la
fotografia per dedicarsi alla militanza nel
Soccorso
Rosso Internazionale. Fino al 1935 vive fra Mosca,
Varsavia,
Vienna, Madrid e Parigi,
per attività di soccorso ai perseguitati politici.
Nel
luglio del 1936, quando scoppia le guerra civile spagnola, assume il
nome di Maria e si trova a Madrid
assieme a Vittorio Vidali, suo compagno da anni.
Durante
tre anni di guerra, lavora negli ospedali e nei collegamenti,
stringendo amicizia con altre combattenti e si dedica ad attività
di politica e cultura. Ha occasione di conoscere Robert Capa e
Hemingway.
Durante
la ritirata, con la Spagna nel cuore, aiuta i profughi che si avviano
alla frontiera e si trova in pericolo sotto i bombardamenti. Arriva a
Parigi
con Vidali. Nonostante sia ricercata dalla polizia fascista, chiede
alla sua organizzazione il permesso di trasferirsi in Italia per
svolgere attività clandestina, ma le viene negato per la
pericolosità della situazione politica.
Maria
e Carlos
rientrano
in Messico,
dove il nuovo presidente annulla la precedente espulsione. Conducono
un'esistenza difficile e Tina vive facendo traduzioni, si
dedica al soccorso dei reduci. Nella
notte del 5 gennaio 1942, dopo una cena con amici in casa
dell'architetto Hannes Mayer, Tina Modotti muore, colpita da infarto,
dentro un taxi che la sta riportando a casa. Come già era accaduto
dopo l'assassinio di Julio Antonio Mella, la stampa reazionaria e
scandalistica cerca di trasformare la morte di Tina in un delitto
politico e attribuisce responsabilità a Vittorio Vidali.
Pablo
Neruda, indignato per queste polemiche, scrive una forte poesia che
viene pubblicata da tutti i giornali e contribuisce a tacitare lo
"sciacallo" che
...sul
gioiello del tuo corpo addormentato
ancora
protende la penna e l'anima insanguinata
come
se tu potessi, sorella, risollevarti
e
sorridere sopra il fango.
I
primi versi sono scolpiti sulla tomba di Tina che si trova al
Pantheon de Dolores di Città del Messico.
In
Internet puoi approfondire qui::
3 commenti:
Buonasera, lei è parente del fotografo Piero Cattaruzzi? Un mio grande amico ..che non c'è più.
Buonasera, sì perché era cugino di mio papà
di Nando?
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