Chissà perché il 20 febbraio, ho fatto una foto alla mia aula di arte.
Che nostalgia di puzzetta di scuola, di ragazzi vivaci, di tranquilli, di contatto visivo, di arrabbiature e di soddisfazioni.
Ora il pensiero va a chi zoppicava, a chi iniziava a sbocciare, a chi il computer, il tablet non ce l’ha e faceva già fatica prima ed ora è fuori, solo con gli adulti.
Gli altri, quelli che avanzano da soli, anche se perderanno un po’ dei nostri bla bla bla, non fa nulla.
Ma sarà un’enorme vuoto per chi la scuola era l’unico punto stabile, di regole del convivere con gli adulti e soprattutto coi compagni, il luogo dove imparare a rispettarsi, ad aprirsi anche scontrandosi ma a crescere a maturare assieme.